I Turchi-Codex Vindobonensis 8626: Alberto Arbasino tra occidente e oriente

I Turchi-Codex Vindobonensis 8626: Alberto Arbasino tra occidente e oriente

Nel 1971, Alberto Arbasino pubblica, per Franco Maria Ricci Editore, il volume I Turchi-Codex Vindobonensis 8626. Si tratta di un’opera illustrata e lussuosa, lontana dal resto della produzione dell’autore. Nell’enorme tomo curato da Franco Maria Ricci, Alberto Arbasino cerca di smontare gli stereotipi affibbiati ai turchi dagli europei nel corso dei secoli, soffermandosi sugli elementi eccentrici della cultura ottomana e concentrandosi sul periodo intercorso tra il rinascimento e la belle époque. Il volume è diviso in tre sezioni: “Noi e loro”, “Vita di Costantinopoli e “Introduzione ai viaggi in Turcheria”. Arbasino nella prima parte spiega il rapporto storico tra europei e turchi, nella seconda descrive la celebre città e la sua architettura e nella terza propone un’antologia di testi da lui stesso tradotti. L’ambizioso progetto è figlio dell’interesse, comune all’editore e all’autore , per il vicino oriente. Franco Maria Ricci avvia la sua attività di grafico ed editore a Parma nel 1963, dopo aver lavorato brevemente per la Gulf Oil in Turchia con lo scopo di visitare il paese e conoscerne la cultura. Alberto Arbasino, all’epoca della stesura dell’opera, è reduce dalla pubblicazione nel 1969 del romanzo sperimentale Super-Eliogabalo, il cui giovane protagonista è una trasfigurazione nella società moderna dell’imperatore romano e sacerdote del dio siriano Elagabal. E così, a quasi dieci anni dalla fondazione del Gruppo 63, il neoavanguardista Arbasino si confronta con cronache e resoconti di viaggi del passato grazie a una casa editrice poco interessata all’attualità letteraria.

Alberto Arbasino pubblica il volume I Turchi-Codex Vindobonensis 8626 nel 1971 per Franco Maria Ricci Editore.

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