Odetta Sings Dylan: il tributo della maestra all'allievo

Odetta Sings Dylan: il tributo della maestra all'allievo

Il 1965 è l’anno della svolta nella carriera di Bob Dylan: dopo quattro album folk, il cantautore americano imbraccia la chitarra elettrica e vira verso il rock’n’roll. Dylan non si limita ad aggiornare la tipologia di arrangiamenti ma rivoluziona la struttura dei brani: “Like a Rolling Stone”, con gli strumenti amplificati e i sei minuti di durata, è un esempio paradigmatico di questa fase creativa. Il cambiamento di stile provoca, allo stesso tempo, scandalo, nel piccolo circuito del revival ed entusiasmo nel vasto mondo del pop. E la trilogia elettrica del biennio 1965-1966 influisce in maniera indelebile e irreversibile sulla scena del periodo e sulla storia del rock. Nel 1965, due musicisti americani della generazione precedente dedicano al giovane cantautore altrettanti dischi tributo: Odetta realizza per la RCA Victor Odetta Sings Dylan e Duane Eddy pubblica per la Colpix Records Duane Eddy Does Bob Dylan. I due artisti, molto diversi tra loro, cercano di rileggere il canzoniere di Dylan attraverso il proprio stile ma il risultato artistico sembra antitetico. La cantante folk, con la sua voce profonda, confeziona una delle sue opere più affascinanti mentre il musicista rock’n’roll, con la sua chitarra twangy, produce uno dei suoi lavori meno roboanti. Se Duane Eddy, reduce dalle contaminazioni modaiole con twist e surf, appronta le versioni strumentali in modo abbastanza prevedibile Odetta, capace di mischiamenti efficaci con blues e gospel, interpreta le linee melodiche in maniera molto originale.

A differenza dell’album Duane Eddy Does Dylan, pubblicato dopo Bringing It All Back Home e Highway 61 Revisited, Odetta Sings Dylan viene dato alle stampe a inizio anno, prima della svolta elettrica del cantautore. Il disco di Odetta quindi è ancora un tributo al primo Dylan e alla sua produzione acustica, sia politica che intima. Successivo a un progetto simile di Linda Mason, Odetta Sings Dylan viene inciso ai RCA Victor Studios di New York nel 1964 con Jack Somer alla produzione, Peter Childs, alla chitarra e Raphael “Les” Grinage al basso e Bruce Langhorne alla chitarra e al tamburino. Odetta dimostra maestria nel plasmare le canzoni di Dylan, adottando soluzioni musicali raffinate e arrivando a dilatare “Mr. Tambourine Man” fino a più di dieci minuti di durata. In quel momento, il pezzo chiave della storia del rock è ancora inedito sia nella versione dei Byrds che in quella di Dylan stesso. Il cantautore, per sua stessa ammissione, nel 1959 ha accantonato la chitarra elettrica per quella acustica, dopo aver ascoltato la musica di Odetta. Nel 1965, a sei anni di distanza, Dylan compie il tragitto opposto, lascia la chitarra acustica per quella elettrica e rimane nuovamente colpito dalla sua maestra. Odetta, pur senza giovarsi dei prodigi dell’amplificazione, non incide un disco per voce e chitarra ma si fa accompagnare da una band al completo. In compagnia di Bruce Langhorne, ispiratore di “Mr. Tambourine Man”, precorre quindi più di un aspetto del mutamento stilistico di Dylan.

Odetta pubblica Odetta Sings Dylan nel 1965 per la RCA Victor. Duane Eddy pubblica Duane Eddy Does Bob Dylan nel 1965 per la Colpix Records.

Help Me e Onions: Sonny Boy Williamson II e John Lee Hooker rielaborano Green Onions

Help Me e Onions: Sonny Boy Williamson II e John Lee Hooker rielaborano Green Onions

Economia politica: Marcel Mariën e la deriva dei continenti

Economia politica: Marcel Mariën e la deriva dei continenti