Jimi Hendrix e Sly Stone a Woodstock: la psichedelia nera dal tramonto all'alba

Jimi Hendrix e Sly Stone a Woodstock: la psichedelia nera dal tramonto all'alba

Dal 15 al 18 agosto del 1969 nella proprietà terriera dell’allevatore Max Yasgur, a Berthel nello stato di New York, si svolge il festival di Woodstock. La pubblicità dell’epoca recita in modo roboante: Woodstock Music & Art Fair Presents an Aquarian Exposition 3 Days of Peace & Music. In effetti, tra il Monterey Pop Festival del 1967 e l’Isle of Wight Festival del 1970, Woodstock rappresenta l’evento di maggior spessore della cultura hippie ma allo stesso tempo ne incarna il canto del cigno. Ricordato tanto per la presenza di artisti formidabili quanto per l’incredibile adunata di spettatori, rischia con il tempo di passare alla storia più dal punto di vista sociologico che musicale. Gli organizzatori Michael Lang, John P. Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld riescono a coinvolgere tra gli altri Tim Hardin e Joan Baez, Joe Cocker e Janis Joplin, Creedence Clearwater Revival e Band, Canned Heat e Paul Butterfield Blues Band, Grateful Dead e Jefferson Airplaine, Who e Ten Years After, Arlo Guthrie e Johnny Winter, Incredible String Band e Crosby, Stills, Nash & Young. Ma le centinaia di miglia di ragazzi assistono alle decine di spettacoli, dividendosi tra assunzioni di stupefacenti e rapporti sessuali.

A prescindere dai problemi logistici e dalle questioni finanziarie, l’esibizione stralunata e acida di John Sebastian e l’incursione ironica e polemica di Country Joe McDonald rimangono nella memoria comune come i due episodi più antitetici e paradigmatici: la controcultura è infatti un miscuglio eterogeneo e contraddittorio di pulsioni individualistiche e ambizioni rivoluzionarie. A livello strettamente musicale, il festival si rivela molto vario e non si limita a ospitare esclusivamente il genere prediletto nella Summer of Love di due anni prima: blues e folk, country e soul, r’n’b e rock’n’roll sono di casa e si affiancano alla psichedelia. In qualche modo si dimostra la saldatura tra la pulsione alla sperimentazione e il ritorno alle radici. D’altra parte molti musicisti stanno per smettere i vestiti floreali per calcare sul capo il cappello da cowboy, in una sorta di riconciliazione con la cultura dei padri. Tra l’utopia della comune e il pragmatismo della fattoria, la linea di demarcazione è sottile e non è meno labile il confine ideale tra psichedelia e tradizione. Il filo rosso tra le due tendenze musicali è rappresentato, a Woodstock come altrove, dall’hard rock come ponte immaginario tra gli hippie e i redneck.

Durante il festival pochi sono i musicisti che sfuggono a facili catalogazioni: tra questi si possono ricordare il virtuoso sitarista indiano Ravi Shankar e lo scalcinato chitarrista afroamericano Richie Havens. L’eccentricità è dettata rispettivamente dalla remota cultura di appartenenza e dall’approccio antiaccademico allo strumento. Al netto della capacità di contaminare il rock con spunti jazz o umori latini, i Blood, Sweat & Tears e Santana non riescono a rivestire il ruolo di spartiacque tra il vecchio e il nuovo e lasciano a Jimi Hendrix e Sly Stone la funzione di artisti di rottura, dentro e fuori il festival. Hendrix ha dato vita all’hard rock, così in voga in quel momento, e Stone sta per anticipare la disco-music, così di successo entro qualche tempo. Se il primo rinuncia al piano e ai fiati per concentrarsi sulla chitarra, il secondo pone progressivamente in un angolo la chitarra, per ridare spazio a piano e fiati ma soprattutto alla sezione rimica. In questa sorta di ambivalente rapporto nei confronti della figura di Little Richard, Hendrix e Stone tracciano un percorso innovativo ben di altra portata rispetto al calligrafismo dei Mountain o al passatismo degli Sha Na Na, anch’essi presenti al festival.

Nell'immaginario collettivo la figura di Jimi Hendrix a Woodstock resta legata all'esecuzione dilaniata e distorta dell’inno nazionale americano. Manipolare il suono della chitarra elettrica con i pedali wah e fuzz è la sua personale rivoluzione ma allo strumento ha già dato fuoco, metaforicamente e fattivamente, a Monterey nel 1967. Solo due anni dopo sembra passata un'era geologica: il chitarrista da dirompente e sensuale è diventato tetro e spettrale. Nel frattempo, tra il 1967 e il 1969, i suoi dischi non ispirano soltanto una pletora infinita di gruppi hard ma anche due delle più grandi band di sempre i Velvet Underground e gli Stooges. E così, attraverso la lezione di Lou Reed e Ron Asheton, anche il punk è figlio di Hendrix, per quanto illegittimo. Nonostante l'onda lunga della sua influenza, a Woodstock Hendrix, sotto la sigla effimera di Gypsy Sun & Rainbows, simula con la chitarra e i pedali i bombardamenti aerei e celebra, con amarezza, la fine di un'epoca, di fronte a un pubblico ammutolito. Dopo tre capolavori discografici e un’infinita serie di concerti, con l’evocazione del frastuono della guerra compie la sua ultima grande performance artistica, monito e memento per un’intera generazione.

Nello stesso festival si esibisce un altro mostro della black music: Sly Stone. Insieme alla sua band, la Family Stone, mette in scena uno spettacolo totalmente diverso, di puro intrattenimento: aizza la folla e chiede ai ragazzi e alle ragazze di alzare le mani e ballare. La chitarra è presente sulla scena ma tornano alla ribalta i fiati e assume un’enorme rilevanza la sezione ritmica. Infine il leader della band, al centro del palco, canta a piena voce, suona le tastiere e travolge il pubblico. Solo a seguito dell’esibizione di Woodstock, con quattro meravigliosi album all’attivo, giunge anche per Stone il momento di prendere atto della fine del sogno collettivo e di mettere a segno la sua rivoluzione. Ad amplificare l’effetto del progressivo avanzamento della sezione ritmica nella sua proposta musicale, Stone inserisce nel suo equipaggiamento una drum machine e stabilisce così il vero scarto con la produzione precedente. Il ritmo è nuovamente protagonista ma questa volta aleggia una cupezza mortifera: si torna a dimenare i fianchi come negli anni ‘50 ma i passi sono quelli di una danza funebre. E sulla cenere dell'utopia si gettano le fondamenta di gran parte della futura musica elettronica da ballo.

Il festival di Woodstock, pubblicizzato come Woodstock Music & Art Fair Presents an Aquarian Exposition 3 Days of Peace & Music, si svolge tra il 15 e il 18 agosto del 1969 a Berthel, nello stato di New York. Sly & the Family Stone si esibiscono nella notte tra il 16 e il 17, Jimi Hendrix/Gypsy Sun & Rainbows si esibiscono la mattina del 18.

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