Georges  Perec si ricorda

Georges Perec si ricorda

Je me souviens di Georges Perec, lo scrittore simbolo dell'Oulipo, consiste in un'elencazione di 480 ricordi sparsi: cose di poco conto accostate a grandi avvenimenti. Aneddoti personali e fatti mondiali, tutti accaduti tra il decimo e il venticinquesimo anno di vita dell'autore, ricostruiscono frammentariamente il periodo dal 1946 al 1961. Quest'opera presenta alcuni tratti della letteratura post-moderna: l'elencazione, l'attenzione per il dettaglio insignificante e la giustapposizione del fatterello più secondario all'episodio più determinante. Alto e basso, inutile e imprescindibile si mischiano senza osservare una scala di valori, una gerarchia di priorità. Il risultato è molto evocativo, che si condividano o meno i ricordi di Perec. L'espediente letterario è dato dalla ripetizione dell'espressione "mi ricordo" al principio di ogni aneddoto. Una narrazione poetica, una poesia prosastica: il tutto senza capo né coda, senza un cominciamento e una fine. Je me souviens rappresenta un tranche de vie frammentario che l'autore potrebbe continuare all'infinito e al quale ogni lettore potrebbe dare un seguito personale. La dimensione filosofica nella quale si colloca un'opera del genere è quella post-ideologica del crollo di qualsiasi etica ed estetica forti e coriacee. 

 

La prima edizione di Je me souviens di Georges Perec viene pubblicata da Hachette nel 1978. Per assurdo è il volume meno "originale" di Perec perché ispirato in modo massiccio ad  I remember di Joe Brainard, dato alle stampe nel 1970. Ma anche questa sorta di plagio è in linea con l'opera. Tutto viene posto sullo stesso piano: anche l'invenzione e la scopiazzatura.

Marcel Mariën dipinge anche ad aceto

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Parlare con i gesti: Bruno Munari

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