John Frusciante è uscito, rientrato e riuscito dal gruppo
Vent’anni fa il film Jack Frusciante è uscito dal gruppo. All'epoca, in Italia, chi fosse il Frusciante uscito dal gruppo non tutti lo sapevano. Era il chitarrista dei Red Hot Chili Peppers e si chiamava John e non Jack. A metà tra Jimi Hendrix e George Harrison alla chitarra, a metà tra Syd Barrett e Daniel Johnston alla penna e alla voce. Uscito dai Red Hot per la dipendenza dall’eroina ha dato alle stampe due album da freak e un documentario sulla sua vita casalinga da drogato. Poi liberatosi dalla schiavitù degli stupefacenti ci ricade e rientra nella band. Ma continua la sua stramba carriera solista, arrivando a pubblicare 6 album in 6 mesi: canzoni, jam ed esperimenti. La critica si divide: pazzo o cialtrone? Il pubblico di massa lo trascura. Ma John fa bene e se ne frega. Fortunatamente riesce pure a uscire dalla dipendenza dello showbiz e abbandona definitivamente i Red Hot. Così da potersi dedicare integralmente al divertimento creativo.
Intorno il mondo è cambiato. A nessuno importa più che un chitarrista entri o esca da una band. I ragazzi non vedono più nella chitarra elettrica il mitragliatore della ribellione musicale. Non esistono più gruppi generazionali mainstream, ma ascolti parcellizzati di singole tracce condivise in rete. Non si scarica neppure più la musica. Si sta da soli al computer con le cuffie, alla ricerca di liste e playlist, sconosciute al vicino di casa. Lontani i giorni in cui Mario comprava l’ultimo LP degli Stones e invitava Luigi, Luca, Filippo, Guido e Giorgio (e se gli girava bene pure Laura) a sentirlo tutti assieme, dall’inizio alla fine nel salotto buono dei genitori. Più volte, in religioso silenzio. A seguire il dibattito. Ma sono lontani anche gli anni in cui Frusciante è uscito da gruppo per la prima volta. Gli anni in cui si comprava un CD, metti Californication, lo si portava alla festa e gli amici lo conoscevano, perché tra coetanei si avevano punti di riferimento comuni.
