Godfrey Daniel: i classici pop-rock riletti in chiave doo-wop

Godfrey Daniel: i classici pop-rock riletti in chiave doo-wop

Nel 1972 la Atlantic pubblica il disco Take a Sad Song... a nome Godfrey Daniel. “Godfrey Daniel” è una buffa espressione coniata dall’attore comico W. C. Fields per non imprecare in maniera esplicita. Impiegare un’esternazione camuffata da nome proprio come ragione sociale chiarisce fin da principio l’intento ironico dell’operazione. Dietro la sigla fittizia si celano probabilmente gli Amboy Dukes, il gruppo hard rock di Chicago. Andy Solomon e Dave Palmer, cantante e batterista della band, sono in effetti i produttori del disco ma non è chiaro se gli altri membri degli Amboy Dukes prendano parte al progetto. Secondo le note di copertina, alle sedute di registrazione agli Electric Lady Studios di New York, partecipano ai fiati e alle voci la Charles Solomon Orchestra e i Syncopated Serenaders, due oscure formazioni di cui non si conoscono i protagonisti. Molto distante dai prodotti degli Amboy Dukes, Take a Sad Song... contiene classici di fine anni ‘60 riletti in chiave doo wop. Le canzoni di Beatles e Rolling Stones, Sly & the Family Stone e Jimi Hendrix Experience vengono quindi sbalzate all’indietro negli anni ‘50 e reinterpretate con gusto nostalgico e passatista. Il risultato è un divertissement straniante e spiazzante, una sorta di viaggio nel tempo senza velleità artistiche. Dal disco viene estratto il 45 giri “Woodstock/Dance to the Music”, pubblicato sempre dalla Atlantic nel 1972.

Il carattere parodistico del progetto ha almeno un illustre precedente: Cruising With Ruben & the Jets del 1968. In quel caso Frank Zappa e le sue Mothers si nascondono sotto mentite spoglie per incidere brani doo wop originali. Il progetto parallelo di Zappa non solo suggerisce il nome a una formazione reale, i Ruben & the Jets di Ruben Guevara, ma svolge il ruolo di apripista per il revival doo wop, sviluppatosi in America tra il 1969 e il 1974. Il ritorno in tv di Elvis Presley alla trasmissione Comeback Special del 1968 e i concerti di Bo Diddley, Chuck Berry, Jerry Lee Lewis, Gene Vincent e Little Richard al Toronto Rock and Roll del 1969 generano un interesse per il primo rock’n’roll. La passione più generica per la musica e l’estetica degli anni ‘50 si rafforza con il musical Grease del 1971, il film American Graffiti del 1973 e la serie tv Happy Days del 1974. E così a seguito della stramba pubblicazione di Zappa, si affianca alla nostalgia per Elvis il rimpianto per i Platters e spopolano le armonie sincopate e i suoni onomatopeici. Tra i veterani del genere, Persuasions e Belmonts tornano alla ribalta con dischi a cappella mentre tra le nuove leve Pointer Sisters e Manhattan Transfer debuttano con dischi di jazz vocale di più largo respiro. Il revival parodistico del doo wop si sviluppa dall’esibizione degli Sha Na Na a Woodstock alla partecipazione dei Flash Cadillac and the Continental Kids ad American Graffiti.

L’LP Take A Sad Song... esce a nome Godfrey Daniel nel 1972 per la Atlantic.

Esther Lee: gli inni religiosi dal letto di morte

Esther Lee: gli inni religiosi dal letto di morte

Groovin' With Mr. Bloe: la storia tortuosa di uno strumentale di successo

Groovin' With Mr. Bloe: la storia tortuosa di uno strumentale di successo