Esther Lee: gli inni religiosi dal letto di morte

Esther Lee: gli inni religiosi dal letto di morte

Nel 1975, a Palm Springs, in California la cantante Esther Lee pubblica, in regime di autoproduzione, l’LP Where Glory Began. Sull’artista e sull’opera sono note poche informazioni: la donna, gravemente malata, registra il suo unico disco sul letto di morte in un garage, ribattezzato per l’occasione Ye Old Garage Studio. In effetti, sulla copertina una fotografia in bianco e nero ritrae la cantante sdraiata sotto le coperte, con il volto al contempo sorridente e sofferente. Nello scatto, due microfoni penzolano dal soffitto, suggerendo il carattere particolare ed estemporaneo dell’incisione. Il garage, promosso a studio di registrazione nelle note di copertina, viene paragonato alla stalla di Betlemme nello scritto allegato al vinile. Nelle poche righe del testo, l’artista racconta infatti come, a seguito della perdita della vista, abbia iniziato a comporre canzoni per ispirazione divina. Nel disco, Ether Lee si esibisce, senza alcun accompagnamento strumentale, in una serie di inni religiosi di matrice cristiana. Il produttore, celato sotto l’oscuro pseudonimo Ministering Carpenter, si limita quindi a catturare su nastro un breve ma intenso repertorio devozionale a cappella. Come ultimo gesto prima del trapasso, Esther Lee indirizza a Dio la sua voce, talvolta squillante talvolta flebile, per rendere grazie e chiedere aiuto. Where Glory Began è un’opera intima e spirituale ma grazie alla sovrapposizione spiazzante tra arte e vita sembra assumere, suo malgrado, connotati concettuali. Non imperdibile dal punto di vista artistico, il disco vanta un notevole impatto emotivo.

Esther Lee pubblica Where Glory Began nel 1975, in autoproduzione.

Hong Kong Flu: Robb Jarmain e la pandemia influenzale del 1968-1969

Hong Kong Flu: Robb Jarmain e la pandemia influenzale del 1968-1969

Godfrey Daniel: i classici pop-rock riletti in chiave doo-wop

Godfrey Daniel: i classici pop-rock riletti in chiave doo-wop