Il logo della Chupa Chups ideato da Salvador Dalì

Il logo della Chupa Chups ideato da Salvador Dalì

Nonostante i dolci con lo stecco abbiano un’origine antica, è l’imprenditore americano George Smith a ideare nel 1908 il leccalecca Lollipop. Nel 1958, l’imprenditore catalano Enric Bernat ne inventa una variante: il Chupa Chups. Nati a cinquant’anni di distanza l’uno dall’altro, i due prodotti zuccherati presentano una differenza sostanziale: nel primo caso la caramella ha la forma di un disco, nel secondo di una pallina. Inizialmente Bernat pensa di chiamare il dolce Gol, per la sua somiglianza con un piccolo pallone da calcio, ma poi opta per Chups, neologismo derivato dal termine spagnolo “chupar” ovvero “succhiare”. Dopo l’inserimento del rafforzativo Chupa nel marchio nel 1961, solo nel 1962 l’imprenditore registra il prodotto dolciario con il nome definitivo: Chupa Chups. Nel 1969, a fronte del successo crescente della sua creazione, Bernat chiede all’artista Salvador Dalì di ridisegnare il logo. Fino ad allora la parola “Chupa”, scritta in maiuscolo e in nero, e il neologismo “Chups”, scritto in minuscolo e in rosso, campeggiano prima su sfondo bianco e poi su sfondo giallo. Seduto al tavolino di un bar con l’imprenditore, in un'ora di scarabocchi su un giornale, l'artista realizza la famosa margherita gialla, con il nome del dolce tutto in rosso. Se Bernat ha l’idea di proporre i Chupa Chups in un contenitore davanti alla cassa dei negozi, Dalì ha l’intuizione di fasciare la pallina zuccherata posizionando il nuovo logo in cima e non di lato. Esportato in Francia nel 1964 e sbarcato in America nel 1967, dal 1969 il Chupa Chups spopola in tutto il mondo.

Forse Dalì non avvia la collaborazione con Bernat solo per amicizia personale e interesse economico. Nel 1967, l’imprenditore apre infatti la prima filiale estera della sua azienda alimentare a Perpignan, una città francese di cultura catalana molto importante nell’immaginario dell’artista. Per Dalì, Perpignan è il centro del mondo, il perno intorno al quale il continente europeo sarebbe rimasto unito, a seguito della frammentazione della pangea. Ma Dalì è attratto soprattutto dalla stazione ferroviaria della città, che considera una rappresentazione in miniatura dell’universo. All’interno di quell’edificio, il pittore sostiene di aver avuto alcune delle visioni fantastiche più importanti della sua vita. E proprio rielaborando un delirio allucinatorio del 1963, nel 1965 realizza il quadro “La stazione di Perpignan”, in cui insieme a Cristo, Gala e sé stesso, raffigura i due contadini de “L’Angelus”, il dipinto di Jean-François Millet del 1858-1859. Come simbolo della stazione, nella parte superiore dell’opera, campeggia infine un unico vagone ferroviario. Perpignan non è quindi solo la località dalla quale Dalì parte alla volta di Parigi o spedisce le sue opere in giro per l’Europa ma un luogo magico di fondamentale importanza nella sua eccentrica cosmogonia. In quella fase della sua produzione, il credo cattolico e la sperimentazione nucleare, il mito dell’Angelus di Millet e la teoria della stazione di Perpignan si mischiano e si confondono. Non è chiaro però se la scelta di Bernat di aprire la filiale a Perpignan sia connessa alla collaborazione con Dalì.

Salvador Dalì realizza il logo della Chupa Chups nel 1969.

You Shook Me: Muddy Waters sovraincide il cantanto su Blue Guitar di Earl Hooker

You Shook Me: Muddy Waters sovraincide il cantanto su Blue Guitar di Earl Hooker

L’impatto dello Sputnik: la sorella Dora Alexander, il wrestler Roscoe Monroe e il predicatore Little Richard

L’impatto dello Sputnik: la sorella Dora Alexander, il wrestler Roscoe Monroe e il predicatore Little Richard