Il reverendo Charlie Jackson: il gospel blues all'epoca dell'hard rock

Il reverendo Charlie Jackson: il gospel blues all'epoca dell'hard rock

Originario di McComb in Mississippi, Charlie Jackson si forma musicalmente, nel corso degli anni ‘40, suonando blues in settimana e gospel di domenica. Si muove tra Magnolia, Kenner e Houston e trasferitosi stabilmente in Louisiana, ad Amite City, a metà anni ‘50, inizia a collaborare con il cantante e predicatore Utah Smith. Lavora come bracciante, allevatore e barbiere ma, folgorato dall’esempio del suo maestro, diventa reverendo e abbandona la musica secolare per concentrarsi esclusivamente sul repertorio religioso. A metà anni ‘60, si sposa, si stabilisce a Baker e suona regolarmente nelle chiese della zona. Con i soldi dei fedeli, acquista uno spazio settimanale di quindici minuti alla radio WXOK di Baton Rouge per diffondere il suo messaggio. Ma è la partecipazione a un programma radiofonico di New Orleans a farlo entrare in contatto con il collega Isaac Haney e grazie al cantante con il discografico Robert Booker. Svolgendo il suo ministero, Jackson si muove sulle orme di Utah Smith: se il maestro si esibisce in pubblico con ali d’angelo e chitarra elettrica, l’allievo si limita a imbracciare una Fender Mustang e a impiegare come bottleneck un bicchiere di vetro. Con questo equipaggiamento minimale incide negli studi di registrazione casalinghi di Robert Booker, una manciata di 45 giri per l’etichetta Booker Records di New Orleans: “Wrapped Up Tangled Up in Jesus/Morning Train” nel 1969, “God's Got It/Fix It Jesus” nel 1970 e sempre nel 1970 “I Shall Not Be Moved/Trouble in My Way”a nome Caravan No. 2 of Zachary.

In studio, il reverendo è accompagnato, al coro e al battimano, dai suoi amici e dai suoi familiari: Sister Mary Bennett, Brother Ike Gordon, Sister Frances Jackson e Johnny Jackson. Nel 1972, insieme al Pleasant Grove Missionary Baptist Church Choirs, dà alle stampe invece l’LP con sermoni Open and Let Jesus Come In per la ACR Kno Bel ma nello stesso periodo viene colpito da un ictus. Il drammatico evento lo priva temporaneamente dell’uso della parola e rappresenta un tema importante del suo unico EP, pubblicato, senza titolo, nel 1975 per la Booker Records. Nel brano “Testimony of Rev. Charlie Jackson”, il cantante spiega infatti come sia riuscito a sostituire la sua voce con il suono della chitarra, durante la malattia. Nello stesso anno per la Booker Records, Jackson partecipa alla realizzazione del 45 giri “I Gave Up All I Had to Serve the Lord/My Eternal Home” di Bro. Ike Garden. Nonostante il reverendo si dedichi a un genere minoritario e codificato, riesce a introdurre, nella sua esigua produzione, elementi originali e peculiari. A differenza di altri predicatori del periodo, Jackson, coerente al suo credo religioso e al suo percorso musicale, interpreta i brani devozionali con uno stile vocale e strumentale rude, oscillando tra il ritmo del boogie e l’arte del sermone: in lui l’esempio spirituale di Louis Overstreet convive con il modello mondano di John Lee Hooker, il furore declamatorio di Elder Charles Beck si confronta con l’esperienza rivoluzionaria di Bo Diddley. Ma forse il paragone con Mississippi Fred McDowell risulta il più calzante.

Il reverendo Charlie Jackson è responsabile, per la Booker Records, di tre 45 giri e di un EP a nome proprio e di un 45 giri a nome Sister France Jackson and Rev. Jackson. Il reverendo suona anche nei due 45 giri usciti a nome Caravan No.2 of Zachary e Bro. Ike Garden. Charlie Jackson nelle sue incisioni alla Booker Records è accompagnato al coro e al battimano da Brother Ike Gordon, Sister Frances Jackson, Johnny Jackson e Sister Mary Bennett. Insieme al Pleasant Grove Missionary Baptist Church Choirs, Charlie Jackson è titolare dell’LP Open and Let Jesus Come in per la ACR Kno Bel nel 1972. Non è chiaro se abbia subito l’ictus nel 1971 o nel 1972. Prima della chiusura dell’etichetta e della conclusione della prima fase creativa del cantante, Charlie Jackson pubblica ancora, nel 1976, un 45 giri a suo nome “The Goodness of God – Part 1/The Goodness of God – Part 2” e un 45 giri a nome di Sister Frances Jackson “Jesus Will Share All of My Burdens/Way Over Yonder”.





 

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