A is for Andrew, Z is for Zither: Andrew Cronshaw suona folk inglese con la cetra tedesca

A is for Andrew, Z is for Zither: Andrew Cronshaw suona folk inglese con la cetra tedesca

Nel 1974, Andrew Cronshaw pubblica il suo primo disco, A is for Andrew, Z is for Zither, per l’etichetta XTRA, associata alla Transatlantic. L’LP viene registrato nel dicembre del 1973 al Sound Associates di Londra, sotto la supervisione del produttore Laurence Aston e degli ingegneri del suono Adam Skeaping e Gerald Beckwith. La cantante Liz Dyer dà i suoi contributi vocali in due brani, “Fanny Blair” e “Childe Maurice” ma per il resto dell’opera, Cronshaw si muove in solitaria, suonando principalmente la cetra ma anche concertina e tin whistle. Nonostante il compositore Michael Praetorius testimoni già nel ‘600 l’esistenza di uno strumento britannico analogo chiamato klein englisch zitterlein, la zither prescelta è, di fatto, di origine tedesca. L’artista inglese, proveniente da Lytham St. Annes, dopo un’esperienza all’Università di Edimburgo si dedica con dedizione alla ricerca musicale e con il passare del tempo diventa esperto di folk europeo, dividendosi tra il ruolo di interprete e quello di giornalista. La folksinger Elizabeth "Liz" Innes Dyer invece, tra il 1970 e il 1971, partecipa a due antologie collettive, This Is Man's World e The World of Folk, ed è firmataria, con il marito Dave Goulder, di due LP, January Man e The Raven and the Crow. A is for Andrew, Z is for Zither è un album di folk inglese con la cetra come protagonista indiscussa e brani tradizionali tratti dalle ricerche e dai repertori dei contemporanei Brian Grayson, John Stapledon e Peter Shepheard e dei maestri Cecil Sharp, Johann Herman Schein e Vaughan Williams.

Andrew Cronshaw seleziona il materiale con l’aiuto di Liz Dyer e in un solo caso si avvale di un brano del canzoniere di una folksinger di successo: "Richie Story" è infatti una traccia popolare ma viene mutuata dall’album The Power of the True Love Knot del 1968 di Shirley Collins. “Peristalsis” è invece l’unico pezzo sperimentale del lotto: Cronshaw nell’intero LP alterna l’impiego della cetra acustica e amplificata ma qui esplora le potenzialità più estreme dell’elettrificazione dello strumento. Il risultato è un autoindulgente quanto affascinante paesaggio sonoro, a metà strada tra la ricerca avanguardista e la sensibilità ambientale. Pur non risultando determinante dal punto di vista creativo, “Peristalsis” vanta un record: è il primo episodio della storia in cui lo strumento della tradizione teutonica viene spinto verso nuovi lidi tecnologici e compositivi. Nello stesso periodo della pubblicazione di A is for Andrew, Z is for Zither, Roger Nicholson dà alle stampe il suo secondo disco al dulcimer appalachiano, The Gentle Sound of the Dulcimer, e Bob Stewart appronta il suo primo album al salterio, The Unique Sound of the Psaltery. Il lavoro di Cronshaw si avvicina di più allo spirito rétro di Nicholson rispetto all’anelito modernista di Stewart. Ma se Stewart riesce a coniugare il salterio ai sintetizzatori, Cronshaw, pur occasionalmente, dimostra quanto lo storico cordofono possa confrontarsi con la rivoluzione dell’elettrificazione. La temerarietà di “Peristalsis” sposta quindi almeno in parte il baricentro dell’opera verso orizzonti ambiziosi.

Andrew Cronshaw pubblica il suo LP di debutto, A is for Andrew, Z is for Zither, per XTRA/Transatlantic nel 1974.


La morte di Buddy Holly e il giorno in cui la musica è rinata

La morte di Buddy Holly e il giorno in cui la musica è rinata

The Unique Sound of the Psaltery: Bob Stewart ricostruisce il salterio e lo abbina ai sintetizzatori

The Unique Sound of the Psaltery: Bob Stewart ricostruisce il salterio e lo abbina ai sintetizzatori