François Duvalier e Ardouin Antonio: la diffusione di voodoo e AIDS tra Haiti e USA

François Duvalier e Ardouin Antonio: la diffusione di voodoo e AIDS tra Haiti e USA

Le origini di HIV e AIDS, analizzate e ricostruite solo a posteriori, risalgono all’inizio del ‘900. In un primo stadio, il virus delle scimmie SIV si trasmette dall’animale all’uomo attraverso un contatto ematico avvenuto, molto probabilmente, durante una battuta di caccia o una macellazione di carni. Il virus, tramutatosi in HIV, causa quindi l’AIDS, ovvero la sindrome da immunodeficienza acquisita. Dopo lo spillover, la malattia del sistema immunitario si diffonde dapprima in Congo e poi nel resto del mondo. Il primo caso riconosciuto di un essere umano contagiato dall’HIV è infatti quello di uomo bantu, dalle generalità ignote, posto sotto osservazione medica a Léopoldville nel 1959. In quell’anno, gli indipendentisti congolesi animano violenti sommosse contro i colonialisti belgi e l’anno successivo ottengono l’indipendenza nazionale e le libere elezioni. Nell’ambito di questa breve svolta politica, numerosi cittadini haitiani si trasferiscono nelle terre congolesi per trovare occupazione. Intorno al 1966, HIV e AIDS sbarcano così a Port-au-Prince, attraverso uno o più lavoratori infetti di ritorno in patria. Intorno al 1969, la propagazione del contagio da Haiti agli USA avviene invece a causa del trasferimento al nord di uno o più emigrati infetti, in cerca di fortuna. Il primo caso di sospetta morte di AIDS nel nuovo continente è, però, precedente alla supposta circolazione della malattia ad Haiti e negli USA. L’haitiano di origine giamaicana Ardouin Antonio, muore infatti nel 1959 a New York per una pneumocistosi, un’infezione polmonare correlata in seguito all’AIDS.

All’epoca, Ardouin Antonio è un uomo di mezza età, impiegato come spedizioniere di vestiti per un negozio di abbigliamento. Di fronte alla sua rapida consunzione, il medico Gordon Hennigar si interroga sul decorso dell’infezione polmonare mentre la moglie Adele Kalil si convince dell’implicazione di un rito voodoo. In quel periodo, in effetti, le ricerche scientifiche sull’AIDS non sono ancora all’ordine del giorno ma gli antichi cerimoniali del voodoo stanno tornando alla ribalta della cronaca. Proprio durante l’agonia di Ardouin Antonio, il dittatore di Haiti e cultore dell’occulto François Duvalier, ammalato da tempo di diabete, subisce un attacco di cuore. Il coma di nove ore, forse causato da un’overdose di insulina, rappresenta una tappa importante nella trasformazione soprannaturale dell’immagine pubblica del politico. In età giovanile, Duvalier è soprannominato Papa Doc per l’ambizioso programma medico condotto in tutta l’isola nel nobile tentativo di debellare malattie come framboesia e malaria. Tra gli abitanti, l’elevato numero di guarigioni viene accreditato al potere spirituale del dottore più che alla capacità curativa della penicillina. E così Papa Doc, accantonata la scienza per la religione, approfondisce la propria passione per il voodoo. In età matura, Duvalier modella quindi la sua figura a imitazione di Baron Samedi, spirito dei morti e custode dei cimiteri. Con un culto della personalità basato sull’alto tasso di ignoranza presente nel paese, il dittatore inasprisce il controllo militare dello Stato e minaccia gli avversari politici di sortilegi.

La presunta esperienza di premorte, evento centrale nella trasfigurazione di Papa Doc in Baron Samedi, è associata probabilmente a un significativo danno neurologico. Secondo questa ipotesi, la natura delirante e cinica dell’autoritarismo di François Duvalier avrebbe quindi una concausa medica più che medianica. Ma a prescindere dai tipi di patologie di François Duvalier e di Ardouin Antonio, risulta evidente quanto una malattia, in una cultura stretta tra paure e superstizioni, possa essere percepita come momento di innalzamento al divino o di condanna agli inferi. D’altra parte, nell’evoluta società statunitense, l’AIDS, oscuro morbo a trasmissione prevalentemente sessuale, sembra vissuto, fin dal principio, come punizione di colpe e motivo di vergogna. Nel 1968, l’adolescente afroamericano di St. Louis Robert Rayford, viene ricoverato in ospedale, con piaghe e gonfiori su tutto il corpo. Sottoposto a ogni tipo di visita e analisi, il ragazzo rifiuta il suo consenso all’esame rettale forse per nascondere ai dottori di aver intrattenuto rapporti anali. Ammalato dal 1966 e scomparso nel 1969, Rayford rappresenta il primo caso, riconosciuto a posteriori, di persona affetta da HIV e morta per AIDS in America. Ma la sua storia clinica racconta anche, per la prima volta, la possibile correlazione tra una malattia terribile ancora sconosciuta e una pratica ricreativa ancora tabù. Paradossalmente, nella tradizione haitiana, così legata a retaggi ancestrali, l’omosessualità è da sempre accettata e integrata nel culto voodoo, come tendenza naturale degli esseri umani.

Al netto delle vistose differenze in materia di morale sessuale, le culture di Haiti e USA si contaminano per secoli, dalla rivoluzione degli schiavi all’occupazione dell’isola. In particolare, l’immaginario magico e il patrimonio musicale di New Orleans costituiscono le prove lampanti del legame privilegiato con Port-au-Prince. Solo intorno al 1959, però, a seguito dell’ascesa di François Duvalier, il rapporto tra i due stati diventa nuovamente intenso. In un primo momento, il politico mette al centro del suo discorso propagandistico le radici africane e i tratti antiamericani del nazionalismo haitiano. Ma dopo la rivoluzione castrista a Cuba, Duvalier accetta i sostanziosi finanziamenti degli USA per tramutare Haiti nell’alternativa anticomunista dell’area caraibica. In realtà, il dittatore accresce il clima di terrore e il desiderio d’espatrio, impiegando gran parte dei fondi per foraggiare il Tonton Macoute, la sua personale squadra militare. Alla morte del presidente John Kennedy, principale avversario del regime, Duvalier arriva a rivendicare a distanza l’omicidio di Dallas come frutto di un sortilegio magico. Intanto, la fuga dei dissidenti determina un aumento dei flussi migratori dall’isola al continente e stimola l’influenza culturale di Haiti sugli USA. E così la tradizione haitiana esce dal contesto jazz ed entra nel panorama pop con decine di pezzi rock’n’roll e doo wop a tema voodoo e un paio di pietre miliari di Jimi Hendrix e Johnny Jenkins. Nello stesso periodo, anche HIV e AIDS si giovano, però, della stessa rotta di scambio e si diffondono da Haiti agli USA.

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