Savona attraverso la lente deformante di M.C. Escher

L’incisore olandese Maurits Cornelis Escher visita l’Italia una prima volta nel 1921, con i suoi genitori, e una seconda volta nel 1922, con alcuni amici. Nel 1923, conosce Jetta Umiker a Ravello e, nel 1924, la sposa a Viareggio. Dal 1924 al 1935 vive a Roma, con moglie e figli. A causa del clima plumbeo generato dal regime fascista, decide di trasferirsi a Château-d'Œx in Svizzera ma nel 1936 intraprende un viaggio alla volta della Spagna. Di ritorno dal soggiorno, fa scalo a Savona per poi trasferirsi a Uccle in Belgio, nel 1937. Nel 1936, a Savona, realizza un disegno di Via Orefici da una camera dell’edificio adiacente alle torri di Corsi e Riario. Nel 1937, a Uccle, ricava dal disegno la famosa xilografia “Natura morta e strada”. Si tratta di un’opera importante nel percorso dell'artista, nel passaggio dalla rappresentazione della realtà alla celebrazione della fantasia. Grazie alla soppressione artificiosa della distanza fisica e della differenza dimensionale, gli edifici medievali vengono accostati ad alcuni oggetti domestici. E il tavolo della stanza e la strada della città si compenetrano. Con il gioco prospettico, qualche libro, un posacenere, una pipa, una scatola di fiammiferi, un mazzo di carte e un contenitore si trovano quindi ad acquisire una grandezza considerevole e a collocarsi sul selciato cittadino. In questo modo, Escher non solo mischia il realismo descrittivo dei singoli elementi con l’organizzazione surreale dell’intera composizione, ma mescola lo spazio pubblico e lo spazio privato, il mondo reale e il mondo simbolico.

M.C. Escher realizza la xilografia “Natura morta e strada” nel 1937 basandosi su un disegno del 1936. La schiera di edifici raffigurati sulla destra della xilografia e il palazzo nel quale l’artista ha effettuato il disegno preliminare vengono abbattuti nel 1945, a seguito della fine del secondo conflitto mondiale. Nonostante la zona sia stata interessata da bombardamenti alleati nel 1943, l’operazione di demolizione di parte del quartiere risulta essere attuata per un altro ordine di ragioni. In effetti le strutture architettoniche dei palazzi in questione non risultano aver subito danni dalle esplosioni belliche.