Lo Stonehenge Free Festival: gli hippie diventano druidi

Lo Stonehenge Free Festival: gli hippie diventano druidi

Stonehenge è un complesso megalitico di origine preistorica, situato vicino ad Amesbury in Inghilterra. Erroneamente considerato di epoca celtica e fortemente rimaneggiato in tempi recenti, il cerchio di pietre potrebbe rappresentare un antico osservatorio astronomico. Il celebre sito archeologico, nella prima parte degli anni ‘70, diventa lo sfondo di un festival della controcultura, lo Stonehenge Free Festival. Si tratta di una bizzarra celebrazione del solstizio d’estate, frutto di un opinabile mischiamento tra tradizione druidica, ciclo arturiano ed eredità neolitica. Nel 1972, con molta probabilità, si svolge un piccolo evento di cui non si conservano fotografie e resoconti. L’edizione del 1974, promossa da Radio Caroline, è invece documentata e rilevante. Philip Russell alias Wally Hope si prende carico dell’iniziativa a cui partecipa un’unica band: gli Zorch. Le poche centinaia di hippie si accampano nel prato adiacente al cromlech e poche decine di loro restano sul posto nei mesi successivi. I duri e puri del movimento, capitanati da Wally Hope, si ribattezzano Wallies of Wessex e sperimentano la vita comunitaria. A seguito di un’ingiunzione dell’Alta Corte, le forze dell’ordine effettuano uno sgombero della tendopoli e i ragazzi si spostano a Amesbury. Sempre nel 1974, viene interrotto dalla polizia il Windsor Free Festival. E l’anno successivo Wally Hope, arrestato per possesso di stupefacenti e internato in un ospedale psichiatrico, si toglie la vita. L’ostilità da parte dello Stato contribuisce a segnare il tramonto del flower power.

La foto di Basil e Tracy Brooks ritrae Wally Hope.

Gli orizzonti artificiali di Tom Behrens

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Il videogioco arcade Qwak! e il carattere tipografico Turtle

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