Standing Stone di Oliver Chaplin: un freak out agreste

Standing Stone di Oliver Chaplin: un freak out agreste

Il cantante e chitarrista Oliver Chaplin cresce in una fattoria nel Suffolk in Inghilterra con i fratelli Christopher, Giles e Simon e la sorella Claire. Nel 1960, all’età di dieci anni, scopre il rock’n’roll di Elvis Presley grazie ai suoi familiari. In quel periodo, Giles suona la chitarra e Chris fonda una band. E Oliver rimane profondamente influenzato dal loro esempio. A metà anni ‘60, tutti e quattro i fratelli Chaplin si esibiscono in pubblico con il nome di Rebels e Avengers. Ma ben presto, restano in attività solo Giles & Oliver, come duo chitarristico per l’accompagnamento di cantanti occasionali. Ed è proprio Giles a insegnare a Oliver i rudimenti dello strumento. Nel 1965, la famiglia Chaplin si trasferisce nel Pembrokeshire in Galles. La nuova fattoria si trova vicino a Llanfyrnach, in un’area rurale caratterizzata dalla presenza di menhir preistorici. A poca distanza, si stagliano, tra l’altro, le Preseli Hills, le colline rocciose da cui provengono le pietre di Stonehenge. In quel contesto suggestivo, Oliver continua a esibirsi nei piccoli locali della zona. Nel 1967, Chris trova lavoro alla BBC di Londra e nel 1968 Oliver diventa allievo dell’università dell’Essex. In quel periodo, Giles trasforma una casa abbandonata, nei pressi della fattoria di famiglia, in un ritrovo per hippie. E successivamente, insieme ai fratelli, costruisce un fienile, presto soprannominato The Shed. Nel nuovo fabbricato, i due chitarristi sviluppano uno stile strumentale distintivo, basato sull’improvvisazione. E riprendono a esibirsi, in loco e nei locali.

Nel corso degli anni, Chris matura, negli studi della BBC, una certa esperienza come ingegnere del suono. Impiegato al Transcription Services dell’azienda londinese non si occupa delle esibizioni degli artisti ma della creazione dei master. Le incisioni radiofoniche vengono approntate perlopiù alla Broadcasting House e masterizzate esclusivamente al Transcription Services. E Chris, nella fase finale del processo, svolge un compito rilevante. Oliver, potendo sfruttare le capacità professionali del fratello, decide di raccogliere i suoi bozzetti in vista della pubblicazione di un disco. Dopo essersi costruito in casa alcuni effetti per chitarra, riceve in dono da Chris un registratore a quattro piste Teac A-3340. E nel 1973, incide, in fattoria, parecchio materiale con un microfono dinamico AKGD202. Oltre a cantare, Oliver suona la chitarra acustica e la chitarra elettrica e, più di rado, il flauto e il piano. Il suono della chitarra elettrica viene alterato, in presa diretta, con fuzz e wah, e in un secondo momento, con phasing e delay. Anche il cantato talvolta subisce lo stesso trattamento della chitarra elettrica. Sotto lo sguardo attento del cantautore, Chris mixa le tracce e applica gli effetti, ultimando il lavoro agli studi della BBC grazie all’apparecchio Eventide. E nel 1974, a nome Oliver e per l’etichetta Oliv, l’LP Standing Stone viene dato alle stampe in una spartana autoproduzione di duecento copie. Nelle note di copertina, figurano misteriosamente come collaboratori esterni del disco le “piccole creature alate” della zona.

In Gran Bretagna, a poche miglia dalla frenetica metropoli, il suolo è disseminato di menhir millenari. Chaplin celebra questo affascinante contrasto, nei testi come nelle musiche, cantando la moto e il telefono in un contesto campestre popolato da polli e mucche. D’altra parte, nello stesso anno di uscita di Standing Stone, il movimento hippie trova un punto di contatto tra l’era dell’acquario e l’epoca dei druidi, festeggiando il solstizio d’estate nel sito archeologico di Stonehenge. A metà strada tra il Galles e Londra, lo Stonehenge Free Festival mette in luce il ripiegamento della filosofia floreale sul pensiero tradizionale, in nome del sincretismo magico. Ma per Chaplin il menhir non conserva alcun significato esoterico: è solo un curioso elemento del paesaggio. Lo sviluppo del folk rock, come fusione del patrimonio popolare e dall’armamentario tecnologico, incarna l’altra faccia del percorso a ritroso di quella generazione. E anche su questo versante, il cantautore si inserisce con una certa alterità. Più solitario di Nick Drake e più eccentrico di Roy Harper, potrebbe assomigliare a uno strano incrocio tra Kevin Coyne e John Martyn. In realtà, Chaplin condivide l’approccio rustico del primo ma vanta una gamma espressiva più ampia, utilizza l’effettististica modernista del secondo ma dimostra una visione musicale meno complessa. E pur avendo debuttato nel circuito folk, sulla scia di Bert Jansch e John Renbourn, manifesta un piglio eccentrico distante dalle bizzarrie hippie di Incredible String Band' e Dr. Strangely Strange.

Per quanto riguarda il folk nella sua accezione più ampia, i termini di paragone più azzeccati con l’opera di Oliver Chaplin si possono rintracciare nella produzione di Syd Barrett e Captain Beefheart. Nonostante “Tricycle'' e “Freezing Cold Like an Iceberg” sembrino scritte, rispettivamente, dal fondatore dei Pink Floyd e dal leader della Magic Band, Chaplin giunge ad approdi simili in maniera autonoma, senza conoscere i dischi dei colleghi. Come i due bluesman atipici, il cantautore gallese è in grado di sovvertire le regole di un genere popolare, mettendo in luce le origini remote della psichedelia. In questo caso, gli argini della tradizione, invece di bloccare il flusso di scrittura, stimolano lo straripamento della creatività. E sono proprio i vincoli del passato a suggerire i cambi di passo. Durante gli anni del ritorno alle radici successivi al ‘68, Chaplin, come Barrett e Beefheart, è uno dei pochi artisti capaci di rileggere il patrimonio folkloristico in una chiave originale, superando così la diatriba tra innovazione e tradizione. Standing Stone compie addirittura uno scatto in avanti rispetto a Strictly Personal da una parte e Madcap Laughs dall’altra. Si tratta infatti di un lavoro in grado di accettare e rilanciare la sfida tecnologica del suo tempo. La componente elettronica, subita o accantonata dai due colleghi, viene, infatti, incorporata in maniera profonda nella musica di Oliver grazie all’apporto di suo fratello Chris. I due Chaplin evitano il confronto con i sintetizzatori ma mostrano una forte propensione alla sperimentazione.

Chaplin debutta, in disparte e in sordina, nel periodo della crisi energetica, quando il modello capitalistico è in crisi e il mondo rurale è al tramonto. E Standing Stone simboleggia perfettamente lo smarrimento di quell’epoca. Nel disco, il cantautore non si limita ad affiancare alla chitarra elettrica il flauto dritto. Ma, a differenza dei colleghi, propone la propria arte all’interno del suo contesto: nella fattispecie, la porzione di spazio tra la fattoria e il menhir. Insieme al fratello, include così nell’opera il verso degli uccelli e il ronzio delle api ma anche i colpi di martello e gli squilli di telefono. Animati da un approccio pragmatico, Oliver e Chris realizzano poi parti strumentali con molle o recipienti, sfruttando, in modo creativo, ogni fonte acustica a loro disposizione. L’utilizzo di effetti ambientali è quindi lontano dalle ambizioni avanguardiste o dalle esigenze decorative, alla base della maggior parte delle stramberie di Beatles e Pink Floyd. I suoni naturali e i rumori artificiali sono per i Chaplin soltanto eventi sonori, di natura incidentale, da inglobare o rielaborare. In questo senso, il contributo a Standing Stone delle “piccole creature alate” è molto diverso dal vero canto di merli in “Blackbird” o dal finto strepitio di animali in “Several Species of Small Furry Animals Gathered Together in a Cave and Grooving With a Pict”. Il ronzio delle api in “Freezing Cold Like an Iceberg” e il verso degli uccelli “Orbit Your Factory” non provengono infatti da un archivio di nastri preregistrati o da un esperimento di musica concreta ma da incisioni effettuate nel microcosmo dell’artista.

Per la sua stretta relazione con la realtà circostante, Standing Stone potrebbe essere considerato come una via di mezzo tra un’opera concettuale e una registrazione etnologica. In realtà, il disco non è legato a teorie estetiche o a finalità documentaristiche ma si poggia su una componente aleatoria naïf. In sostanza, è un ritratto, tanto stralunato quanto onesto, della vita nella campagna gallese, alla fine del sogno hippie. A riprova della natura artigianale del progetto, Oliver Chaplin rimane negli annali come uno dei primi musicisti britannici a registrare, in ambito domestico, un album a bassa fedeltà, impiegando strumenti propri e impropri. McCartney e Music From the Body sono tra i pochi dischi precedenti a Standing Stone a presentare caratteristiche affini. Paul McCartney, con il piccolo aiuto di Linda Eastman, e Roger Waters, con la determinante collaborazione di Ron Geesin, basano i loro lavori su una serie di incisioni in lo-fi. A prescindere dalla rielaborazione del materiale in uno studio professionale, il carattere domestico di McCartney è intuibile soltanto dalla tipologia dell’incisione e la vocazione rumorista di Music From the Body è funzionale esclusivamente alla sonorizzazione del documentario. In nessuno dei due casi, si tende a sovrapporre il progetto finito a un luogo specifico. Per Chaplin, invece, la scelta dell’home recording non assegna soltanto una vaga atmosfera al disco ma ne costituisce l’ossatura. E Standing Stone finisce per rappresentare un’opera musicale e cacofonica en plein air.

In un progetto così correlato alla dimensione spaziale, i Chaplin adottano soluzioni analoghe a quelle impiegate dai due principali precursori della tendenza ambientale nella popular music: Jimi Hendrix e Brian Eno. Privi del bagaglio tecnico del primo e della perizia tecnologica del secondo, Oliver con fuzz e wah e Chris con phasing e delay alterano il suono della chitarra elettrica in maniera talmente profonda da rasentare l’astrazione. E portano così alle estreme conseguenze certe caratteristiche della psichedelia, trasfigurando il genere in maniera definitiva. In quest’ottica, Standing Stone sembra la commistione, scalcinata ed agreste, di Electric Ladyland e No Pussyfooting. Per quanto riguarda la parte cantata, l’intelligibilità delle parole delle canzoni è talvolta resa impossibile dal registro grottesco adottato da Oliver e dal trattamento elettronico approntato da Chris. Per una sorta di sfiducia verso il classico codice della comunicazione, la voce, altrove chiara e intonata, diventa uno strumento musicale capace di trasmettere sensazioni senza veicolare concetti. In questo senso, Standing Stone si delinea come la controparte profana di Rock Bottom: là dove Robert Wyatt inventa neologismi per cantare l’amore, Oliver Chaplin emette borboglii per esasperare una provocazione. In entrambi i casi, i suoni risultano più importanti dei significati. Ma se Rock Bottom riceve incoraggianti riscontri da parte del pubblico e sperticate lodi da parte della critica, Standing Stone cade completamente nel dimenticatoio.

Nel 1974, Standing Stone viene dato alle stampe in sole duecento copie, in regime di autoproduzione. A fronte della difficile leggibilità del titolo, il blu scuro della copertina è rimpiazzato da un verde chiaro nella seconda stampa. Ma la cattiva sorte dell’opera non è tanto legata alla grafica scarna quanto alla mancata promozione. Per aggirare il problema, Chris Chaplin regala qualche copia dell’LP ai suoi colleghi della BBC e tra questi ai dj di Radio One, Brian Matthew e Alan Black. L’impressione tra gli addetti ai lavori è positiva: in particolare Black vorrebbe trasmettere alcuni brani di Standing Stone durante la trasmissione Sounds of the Seventies. Ma non risulta sensato mandare in onda musica tratta da un album non in vendita. Per questa ragione, Chris suggerisce a Oliver di proporsi al suo amico Donald Jumbo Vanrenen, responsabile della Virgin Records. Fondata da Richard Branson nel 1972 sul retro del suo negozio di dischi a Notting Hill Gate, la casa discografica, in quel periodo, sta godendo del successo di Tubular Bells di Mike Oldfield. Jumbo comprende il valore del progetto di Oliver e decide di tenere alcune copie dell’LP nei negozi londinesi della Virgin. Ma l’artista, invece di cogliere l’occasione, parte per un lungo viaggio alla volta della Grecia in compagnia di un amico. Al suo ritorno, abbandona la carriera artistica per la vita contadina. Non effettua concerti e non rilascia interviste. Vende le copie del disco solo a conoscenti e parenti. E rimane avvolto in un alone di mistero come il suo vero eroe: Robert Johnson.

L’LP Standing Stone esce nel 1974 per l’etichetta Oliv e a nome Oliver.

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