Zen for Record: il disco vuoto di Ken Friedman

Zen for Record: il disco vuoto di Ken Friedman

L’artista americano Ken Friedman, originario di New London in Connecticut, studia allo Shimer College di Mount Carroll in Illinois e alla San Francisco State University in California. Durante il periodo del college, inizia una trasmissione alla Radio WRS e una corrispondenza con la Something Else Press. In quel periodo, Friedman utilizza le pubblicazioni di Fluxus per imbastire le proprie puntate radiofoniche. Entra così in contatto prima con Dick Higgings e poi con George Maciunas. Nel 1966, trasferitosi a New York, aderisce a Fluxus come membro più giovane del gruppo. E crea, fin da subito, partiture e scatole secondo le coordinate del movimento. Nello stesso anno, mentre lavora alla E.S.P. Disk Records, l’artista si imbatte in un album munito di solchi ma privo di suoni. Decide quindi di appropriarsi dell’oggetto come sorta di ready-made. Friedman realizza, così, Zen for Record, nel 1966, in una sola copia. Nonostante ipotizzi di stampare un multiplo finisce per perdere l’esemplare di partenza. L’opera, descritta come “disco fonografico vuoto senza alcun suono", è una risposta a Zen for Film di Nam June Paik più che a 4'33'' di John Cage. Ma è proprio grazie al maestro, se la provocazione dadaista e lo spiritualismo giapponese trovano un punto d’incontro tra gli esponenti di Fluxus. Più legata alla provocazione dadaista è invece la performance Record Break. Nel 1968, a Santa Fe in New Mexico, Friedman si dedica al lancio del disco, usando i vinili. In questo caso, l’artista gioca sulla somiglianza dei due oggetti.

Ken Friedman realizza Zen for Record nel 1966.

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