Alberta Baker: l'organista senza mani ma con la fede in Dio
Il disco Truly a Miracle of God esce nel 1964 per la Century Records, a nome Handless Organist. L’organista “senza mani” è la reverendo Alberta Baker, artista americana originaria di Olean, New York, e il drammatico nome d’arte è legato a una malformazione congenita ai suoi arti superiori. Nonostante il deficit, la Baker suona, dall’età di cinque anni, gli strumenti a tastiera e nel corso del tempo passa dall’organo a canne al piano, dalla fisarmonica all’organo elettrico. Nel 1953 si afferma come musicista nel circuito religioso e nel 1954 viene ribattezzata da un evangelista della Florida “Handless Pianist”. Scelto l’organo elettrico come strumento d’elezione cambia il soprannome estemporaneo nello pseudonimo definitivo. Nel doppio ruolo di cantante e organista, la Baker incide brani propri e altrui, inni religiosi e strumentali organistici per il suo primo e ultimo lavoro. Nella registrazione effettuata a New York, canta, suona l’organo Wurlitzer 4140 e si giova in un pezzo di una drum machine. Paradossalmente, in Truly a Miracle of God, l’artista risulta più convincente come organista che come cantante: muovendosi tra musica outsider e musica devozionale, riesce a destreggiarsi egregiamente all’organo ma palesa vistosi limiti vocali. Truly a Miracle of God, pur rappresentando una stramberia prescindibile, dimostra lo spirito avventuroso di una donna battagliera, convinta di aver ricevuto una grazia da Dio. Non a caso, sulla copertina e sul retro campeggiano una foto della donna sorridente allo strumento e un piccolo testo autobiografico di natura devozionale.
Alberta Baker pubblica a nome Handless Organist il disco Truly A Miracle Of God nel 1964 per la Century Records. Le note di copertina assegnano un ruolo in sede produttiva al Century Custom Recording Service of Buffalo.