Yesterday-Today: l'anello mancante nella carriera di Link Wray

Yesterday-Today: l'anello mancante nella carriera di Link Wray

Link Wray, il chitarrista americano di origini Shawnee, è spesso colpevolmente dimenticato. Quando viene citato, il ricordo cade principalmente sulla sua prima fase di carriera, tra la fine degli anni '50 e la metà degli anni '60: la fase di "Rumble" e di altri interessanti strumentali per chitarra elettrica, inframezzati da qualche meno memorabile brano cantato. Talvolta, sempre troppo di rado, viene raccontata la seconda parte del suo percorso musicale, tra l'inizio degli anni '70 e la metà dello stesso decennio: quella della riscoperta delle radici gospel, soul e country da affiancare al classico rock'n'roll in una serie di LP, dal valore progressivamente decrescente. A seguire il revival rockabilly con o senza il giovane protetto Robert Gordon. Ma tra il Link Wray di "Rumble" e quello di "Fire and Brimstone", rappresenta una sorta di anello mancante l'album Yesterday-Today.

Il disco è totalmente autoprodotto e parzialmente antologico e, per queste due ragioni tecniche, meno noto al largo pubblico. Da sempre di difficile reperibilità, solitamente viene derubricato, a scatola chiusa, come una raccolta di vecchi successi o un episodio minore. Ma questo è vero solo in parte. L'album si divide in "ieri" ed "oggi": sul lato yesterday compaiono i classici di Wray, sul lato today nuove registrazioni di fine anni '60. Link Wray nel 1966 si è ritirato ad  Accokeek in  Maryland nella casa di campagna della sua famiglia: lì suo fratello Vernon ha trasformato un pollaio in una sala d'incisione casalinga, il cosiddetto Shack Three Tracks, dove verranno registrati i più noti dischi di roots rock per Polydor e Virgin. Ma prima di virare verso le fondamenta della musica americana, Link Wray attraversa il tipico periodo di transizione, con un piede nel passato e lo sguardo verso il futuro. 

In quel breve lasso di tempo si dedica a due riletture del suo maggior successo, "Rumble '68" e "Rumble '69", per etichette minori se non oscure e appunto alle nuove incisioni di Yesterday-Today. Sul lato B del disco, lasciatosi alle spalle la celebrazione dei propri successi, Link Wray piazza almeno un paio di pezzi molto interessanti. "Climbing a High Wall" è un brano a tinte hard rock, che lo vede cimentarsi ai pedali dei suoi discepoli, Jimi Hendrix e Eric Clapton. A una distorsione radicale, simile a quella sfoggiata sul lato B delle riletture di “Rumble” in “Blow Your Mind”/”Mind Blower”, aggiunge un effetto wah esasperato. Come nel caso di Experience e Cream la struttura della composizione è mutuata dal blues ma il piglio e il tipo di incisione ricorda Outrageous di Kim Fowley e Microminiature Love di Michael Yonkers, due capolavori del rock alternativo di quel periodo.

L'altro pezzo memorabile è "Genocide": uno strumentale per chitarra elettrica totalmente diverso dal resto del suo repertorio storico. "Genocide" è talmente particolare da essere difficile da incasellare: la batteria a ritmo marziale sostiene power chord distorti in pieno stile "Rumble" e una parte solista, con un uso incrociato di effetto tremolo e vibrato, disegna in modo minimalista e scarno una melodia vagamente indiana. Il genocidio in oggetto è infatti quello nativi americani, di cui Link Wray è alfiere e portabandiera nel mondo del rock'n'roll, insieme a Jesse Ed Davis, Robbie Robertson e pochi altri. Alla domanda del giornalista Jimmy McDonough sulla natura sghemba del brano, Link Wray risponde in modo enigmatico, dicendo di essersi ispirato a un brano tradizionale giapponese. Non è noto però quale classico nipponico abbia influenzato la composizione di Wray

Sembra invece innegabile l'ascendenza esercitata dalla cultura degli indiani d'America, soprattutto per quanto riguarda le cerimonie denominate pow wow. "Genocide" rappresenta benissimo il malinconico miscuglio tra un canto di guerra e una lamentazione funebre. L'odio e il dolore per il massacro si fanno distorsione e tremolo. Ma la storia di questo pezzo non si esaurisce qui. Jimmy McDonough, che oltre ad essere un vero e proprio studioso di Link Wray è anche il biografo di Neil Young, ha notato come la costruzione della parte di chitarra di "Danger Bird" da Zuma sia molto simile a quella di "Genocide" e l'osservazione sembra molto calzante. L'autore aggiunge dettagli ancora più interessanti: si dice certo che Neil Young non abbia ascoltato il pezzo di Link Wray prima di incidere "Danger Bird". E il carattere "clandestino" della pubblicazione di Yesterday-Today suffraga la sua tesi.

McDonough sostene poi di aver fatto ascoltare personalmente il brano di Neil Young a Link Wray e che quest'ultimo ne sia rimasto entusiasta e abbia definito la musica del suo allievo, "pura" e "onesta". Se "Danger Bird" racconta la fine di un amore, il tema dominante in Zuma è lo sterminio dei nativi americani per mano degli occidentali. La musica a volte sa essere magica, come in questo incontro a distanza tra due giganti. E due giganti di pietra appoggiati su una coppia di capitelli corinzieggianti campeggiano sulla copertina di Yesterday-Today: raffigurati di profilo, si guardano l'un l'altro, identici come due gocce d'acqua. Sul retro una foto di Link Wray negli anni '50 e una di dieci anni dopo circa dimostrano invece il passare del tempo. Non invecchiano però i pezzi di Link Wray, che sembrano parlare un linguaggio eterno e delineare gli archetipi stessi di tutto il genere. 

 

 

 

Link Wray pubblica Yesterday-Today per l'etichetta Record Factory nel 1969. Neil Young dà alle stampe Zuma nel 1975 per la Reprise Records.

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