La Lady Jane di Glyn Johns con l'arrangiamento alternativo di Brian Jones

La Lady Jane di Glyn Johns con l'arrangiamento alternativo di Brian Jones

Tra la fine del 1966 e l'inizio del 1967, Brian Jones realizza la colonna sonora del film A Degree of Murder di Volker Schlöndorff. Nel film tedesco recita la sua compagna dell'epoca, Anita Pallenberg, musa ispiratrice dell'opera e prima consigliera. Nelle sedute di registrazione, invece, lo accompagnano il sessionman di prestigio Nicky Hopkins al piano, Jimmy Page degli Yardbirds alla chitarra elettrica, Peter Gosling dei Moon's Train alla voce, Kenney Jones degli Small Faces alla batteria e forse alcuni altri membri dei Rolling StonesJones suona, senza alcun dubbio, sitar, organo, dulcimer, armonica e arpa e con molta probabilità anche flauto, banjo, clavicembalo, autoharp e scacciapensieri oltre ad archi e fiati. Il ruolo di direttore d'orchestra è assegnato a Mike Leander e quello di ingegnere del suono a Glyn Johns.

Glyn Johns, futuro assistente di Beatles e Led Zeppelin, all'epoca è un collaboratore fedele degli Stones e può già vantare esperienze con Pretty Things e WhoSmall Faces e Kinks. Lavorare con i migliori gruppi del rock inglese come addetto al mixer, ingegnere del suono o produttore non lo appaga totalmente e allora Johns porta avanti, parallelamente, un'esigua e trascurabile carriera da cantante, costituita da cinque 45 giri e due promo, dati alle stampe tra il 1962 e il 1967 per varie case discografiche. Tra i brani, all'insegna di beat e pop abbastanza convenzionali, brilla una cover di "Lady Jane". Pubblicata dall'etichetta spagnola Sonoplay per il Natale del 1966, in accoppiata all'inedito "You Shall Be Gone Tomorrow Huge", non è memorabile per la prova vocale del protagonista quanto per la particolarità dell'arrangiamento.

Sorretto da arpeggi di chitarra e tocchi di violino, il cantato di Glyn Johns, enfatico e melodrammatico, si giova però di un incantevole accostamento di note di sitar, flauto e arpa. Se la sezione di archi è curata dal produttore Tony Meehan, ex batterista degli Shadows, la parte al sitar è accreditata a Brian Jones, con forte probabilità responsabile anche degli interventi a flauto ed arpa. Nell'incisione originale del pezzo, la chitarra pizzicata da Keith Richards e il clavicembalo sfiorato da Jack Nitzsche, lasciano il ruolo di protagonista strumentale al dulcimer appalachiano, con il quale Jones intesse la melodia principale. Nella nuova versione, gli archi rimpiazzano il clavicembalo, e la parte solista è assegnata a sitar prima e flauto poi, con l'arpa ad effettuare raccordi e assegnare ulteriore colore alla registrazione.

Il contributo di Brian Jones a questa traccia è davvero notevole: nella breve stagione tra Aftermath e Between the Buttons, Jones spoglia "Lady Jane" del dulcimer per sostituirlo con il sitar di "Paint it Black" e il flauto di "Ruby Tuesday", in una sorta di summa estrema della sua arte. Il sapore elisabettiano si sposa con l'atmosfera indiana grazie all'impiego di alcuni degli strumenti cardine della fase produttiva degli Stones e del progetto di A Degree of Murder. Diviso fra le sonorità orientali, la tradizione inglese e la cultura appalachiana anche nella colonna sonora esegue un pezzo con il sitar, uno con il flauto e uno con il dulcimer. Nella "Lady Jane" di Glyn Johns, mancano all'appello le altre passioni del Jones del periodo: l'elettronica di "Please Go Home", l'esotismo di "Under My Thumb" e il vaudeville di "Something Happened to Me Yesterday".

Nella sonorizzazione di A Degree of Murder, Jones si diverte a giocare con una serie di variazioni sul tema, interpretando alcune semplici frasi musicali con gli arrangiamenti più disparati. Nel restituire a Glyn Johns il favore per il suo operato nei dischi degli Stones e soprattutto nel suo progetto in solitaria, realizza di fatto un esercizio di stile, mischiando le carte e confondendo le acque. In questo gioco sui generi musicali, alti e bassi, occidentali e orientali, antichi e moderni, non solo si sarebbe potuto ipotizzare un inserto di sax, oscillatore o marimba in "Lady Jane", ma non avrebbe stupito una seconda versione di "Ruby Tuesday" con il sitar e una nuova interpretazione di "Paint It Black" con il flauto . In mancanza di altre combinazioni, l'incisione di Glyn Johns rimane un documento importante per comprendere il tragitto creativo di Brian Jones

 

 

Glyn Johns pubblica il 45 giri "Lady Jane/You Shall Be Gone Tomorrow Huge" nel 1966 per l'etichetta spagnola Sonoplay. La copertina riporta erroneamente il nome "Glynt".

 

 

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