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Il fotdella di Jesse Fuller: un basso a percussione o un pianoforte a pedali

Nel sud degli Stati Uniti della prima parte del ‘900, si fa strada, accanto all’esperienza collettiva delle jug band, la figura solitaria dell’one man band. L’one man band è un artista di strada che suona allo stesso tempo più strumenti, chitarra, kazoo, armonica, grancassa e hi-hat. Da Daddy StovepipeJoe Hill Louis, da Doctor Ross ad Abner Jay sono numerosi i bluesman che si esibiscono in solitudine, facendosi carico di diverse parti strumentali, ma Jesse Fuller è sicuramente il più importante. Nel corso degli anni ‘50, Fuller aggiunge al suo equipaggiamento composto da armonica, kazoo, hi-hat e chitarra a dodici corde, uno strumento di sua invenzione. L’artista, grazie alla manualità maturata in un’azienda produttrice di botti, costruisce infatti alcuni esemplari di fotdella, uno strano ibrido di basso e pianoforte. Il fotdella è costituito da una cassa di risonanza verticale simile alla parte superiore del contrabbasso priva di manico e con sei corde basse tese dalla sommità verso terra. Le corde vengono colpite da martelletti azionati grazie a una pedaliera analoga a quella di un organo: per questa ragione, lo strumento può essere descritto come un basso a percussione o un pianoforte a pedali. Fuller sostiene di aver realizzato il primo esemplare, riutilizzando la bara costruita per un nipote sopravvissuto in modo insperato a una morte certa. Gertrude, la moglie di Fuller, battezza l’invenzione fotdella come storpiatura del neologismo foot-diller, a sua volta calco dell’espressione killer-diller: il termine indica qualcosa di eccezionale fatto con i piedi.

Secondo Jesse Cahn, il primo prototipo di fotdella degli anni ‘50 è orizzontale ed è possibile che il numero delle corde dei vari esemplari sia oscillato, nel corso degli anni, tra cinque e otto.